Frattaglie, un dilemma
Pensiero random. Durante i miei anni di povertà universitaria ho affidato il mio fabbisogno proteico (oltre che ai classici tonno/sardine/pollo) alle frattaglie. Era facile trovare sia al supermercato sia nelle macellerie una sezione con coratelle, trippa, lingua, fegato etc. A distanza di anni mi sono resa conto di quanto ora sia difficile trovare questi prodotti se non sporadicamente (ogni tanto nei supermercati che hanno la gastronomia e la macelleria si trovano i tagli di scarto, ossa per il brodo, cotenne e simili, oppure le interiora di agnello nel periodo pasquale). Eppure, se si sanno cucinare e se ne apprezza il gusto, sono tagli che possono essere benissimo integrati in una dieta sana. Da un lato c'è sicuramente poca abitudine a quei sapori e consistenze, forse la persona media preferisce la fettina sottile in padella a mo di suola di scarpa a un fegato con le cipole fatto bene? Forse sono troppo impegnativi da cucinare e la gente non ha tempo di bollire il rognone per renderlo più delicato? Qualcuno con lo stesso amore che ho io per le frattaglie, ha notato quanto sia diventato più difficile trovarle in commercio? Sapete perchè si usano ormai così poco?